Cos’è il Pranayama | parte prima: il respiro naturale

Iniziamo il nostro viaggio alla ri-scoperta del respiro proprio da ciò che si intende per Respiro Naturale: cioè quel respiro che cullava i nostri polmoni da bambini. 

La maggior parte di noi ha perso la connessione con questo respiro e soprattutto non ne è consapevole. E pensare che respirare sembrerebbe una delle cose più semplici da fare, lo facciamo continuamente, senza pensarci, inspiriamo ed espiriamo… Ma è realmente così facile? E, soprattutto, ci accorgiamo di avere una cattiva respirazione? (con le relative conseguenze, dal mal di testa, alla postura modificata, alle malattie cardiache e pressione alta). 

In questo viaggio che vi propongo abbiamo semplicemente necessità di iniziare ad osservare il nostro respiro per poi ritornare a respirare in modo calmo e naturale senza sforzi e senza introdurre tecniche più complesse di Pranayama (controllo ed espansione del respiro). Occorre essere pazienti, fare conoscenza con il nostro respiro e le sue pause, senza creare né l’uno, né le altre, ma lasciare che accadano. Ci accorgeremo così che il nostro respiro è in costante mutamento, così come è la vita e i nostri pensieri e che le nostre emozioni lo possono alterare molto facilmente.

Quindi, dopo una prima osservazione iniziale, è importante cogliere quando inconsciamente alteriamo o addirittura blocchiamo il fluire naturale del respiro. Restiamo così in questi primi passi a ricercare il più possibile di essere presenti e a coltivare l’auto-consapevolezza. In tanti anni di insegnamento, ho notato spesso che le persone “respirano” alla velocità dei propri pensieri, al ritmo frenetico della vita quotidiana o, peggio non respirano in profondità o restano in apnea senza neanche accorgersene. E quando poi dico loro di portare attenzione alla propria respirazione, la prima cosa che fanno è inspirare forzatamente nel petto per poi trascurare l’espirazione e buttare fuori pochissima aria. 

Bene, sappiate che questo è abbastanza comune, che tutto può tornare alla normalità, ma occorrerà avere pazienza, costanza e volontà.

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